Un matrimonio a Roma
Una riflessione sulla spontaneità...
Confrontandomi con alcuni colleghi mi è capitato che molti NON fotografi di matrimonio mi chiedessero come facessi a "sopportare" di fotografare un matrimonio... "ma non ti annoi??... sempre le solite foto...!!!"
Così ci ho riflettuto: il fatto è che io mi diverto proprio!!!
In genere fotografare un matrimonio comporta almeno 12 ore di lavoro di fila (sono arrivata anche a 18), come potrei farlo se non mi piacesse? Credo che la chiave stia tutto nel fatto che non c'è costruzione quando fotografo un matrimonio.
Quello che dico ai miei sposi è all'incirca: voi divertitevi, non vi preoccupate di nulla, io penso alle foto, voi pensate a sposarvi.
E' un grande stimolo fotografico quello di andare alla ricerca in modo spontaneo, per tutto il giorno, di quelle piccole cose che rendono ogni matrimonio speciale e che credo saranno quelle che gli sposi ameranno ricordare anche a distanza di tempo.....
In tanti però hanno una filosofia e un approccio completamente diverso e così, senza polemica, ecco una domanda... preferite foto "perfette" e magari (a mio avviso) un po' impersonali.. o meglio magari qualche sbavatura ma ricordi assolutamente spontanei?
PS Io comunque adoro le espressioni buffe!
Una foto per me deve parlare, raccontare una storia e un’emozione. Star lì a cercare di costruire immagini perfette toglie, molto spesso, il famoso “effetto wow”.
E poi, per me sposa, è stato molto più semplice e spontaneo non rendermi conto della macchina fotografica!!