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Lezione fotografia sulle linee orizzontali - Manuale fotografico di sopravvivenza fotografica di Elisabetta Rosso

11. LINEE ORIZZONTALI

Le linee orizzontali tendono a fermare o comunque rallentare lo scorrimento dello sguardo nell’immagine. Trasmettono un senso di tranquillità e di quiete, ma allo stesso tempo di staticità o immobilità. Le linee orizzontali richiamano la linea dell’orizzonte (ma vaaa) e danno quindi un punto di riferimento che ci trasmette stabilità.

Anche la mano dell’uomo ci può fornire di queste linee. Architetture e geometrie ci regalano rette decise. Gradini, impalcature, cornicioni, linee delle finestre. Ma anche in natura sono facilmente rilevabili: linee disegnate da campi e prati, linee create da elementi sovrapposti, striature nel cielo o linee di acqua, nuvole o ombre. Sbizzarritevi!

L’orizzonte

Abbiamo accennato al fatto che la linea di orizzonte è senza dubbio una linea di particolare importanza. Il posizionamento rispetto al fotogramma della linea di orizzonte è importante e significativa.  Non ci sono regole assolute per il posizionamento dell’orizzonte ma è fondamentale fare una scelta consapevole. Se vogliamo dare una forte importanza al cielo, perché particolarmente significativo, porremo la linea di orizzonte verso il basso, per lasciare al cielo più spazio nel fotogramma. Se la nostra sensazione è che cielo e terra abbiano importanza similare allora probabilmente cercheremo di porre l’orizzonte in posizione più centrale. Al contrario se il cielo non offre particolari interessi e la parte bassa dell’immagine è particolarmente significativa, cercheremo di posizionare l’orizzonte in alto.

Almeno in fotografia paesaggistica, tendenzialmente, si predilige una linea di orizzonte allineata  al fotogramma (insomma l’orizzonte storto normalmente è un discreto fastidio!) Difficilmente un orizzonte pendente sarà piacevole (a meno che per qualche motivo compositivo o emotivo non decidiate deliberatamente di inclinarlo). Un orizzonte leggermente storto risulta solitamente piuttosto odioso e basta!! Se poi è presente dell’acqua che come sappiamo tende a livellarsi, la questione nella maggior parte dei casi diventa davvero molto molto molesta!!

SUGGERIMENTO! Se, come me, tendete ad avere problemi a stare in bolla e non siete perfettamente centrati, potete attivare la funzionalità di orizzonte virtuale sulla vostra macchina fotografica. Se questa funzionalità (che generalmente si presenta come una specie di “bolla”, una linea di orizzonte virtuale che magicamente vi avverte se siete bene orizzontali) può dare fastidio (io non la uso perché mi risulta invadente ma se non l’avete mai provata vi suggerisco di farlo), il consiglio è di prestare molta attenzione e nel caso tenere l’inquadratura leggermente più ampia (LEGGERMENTE!… non è che mi inquadrate tutto il pianeta!), in modo che se dovesse essere necessario raddrizzare un po’ l’immagine (e quindi inevitabilmente ritagliare un po’) non correte il rischio di eliminare elementi utili.

Fenicotteri a Walvis Bay in Namibia. Le linee orizzontali dell’orizzonte e delle linee d’acqua si si sovrappongono a quelle suggerite dai palazzi e dai fenicotteri. Le linee si inseguono creando, nonostante la presenza di uccelli in movimento, una sensazione di immobilità.
Lezione fotografia sulle linee orizzontali - Manuale fotografico di sopravvivenza fotografica di Elisabetta Rosso
Linee nel cielo: la sovrapposizione delle nuvole crea una serie di linee orizzontali sovrapposte che generano un motivo ripetitivo. Le linee si “accumulano” sulla casetta in basso a destra. In questo caso l’orizzonte è stato lasciato molto in basso per dare, naturalmente, la maggior parte del fotogramma al cielo che è molto più interessante del nulla cosmico che sta sotto.

Comments (2)

  1. Maurizio
    Aprile 17, 2020

    Ciao Elisabetta, condivido quanto scrivi, anche per quel che riguarda la livella on camera. Personalmente ho sperimentato le diverse posizioni della linea dell’orizzonte a seconda della situazione del momento e trovo sia qualcosa di utile ai fini di riprese paesaggistiche, mentre con l’architettura preferisco linee “storte” a quelle “dritte”.

    • Elisabetta Rosso
      Aprile 27, 2020

      Ciao Maurizio, sperimentare è sempre un’ottima soluzione. Le linee “storte” in architettura spesso sono inevitabili, per via delle lenti (a meno di non avere lenti specifiche). Giustamente meglio sfruttarle!

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