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3. CAMMINARE

Se pensate che fotografare sia  un hobby poco faticoso vi sbagliate… tocca muoversi! Perché spesso guardare non è sufficiente. O meglio, quello che dobbiamo fare è cercare di guardare dappertutto. Dobbiamo muoverci. Siamo troppo spesso tentati dalla pigrizia  e ci fermiamo alla prima impressione o alla prima “postazione fotografica”. Proviamo a spostarci. Dobbiamo essere curiosi (sì sono noiosa e lo ripeto!) Proviamo a cercare un altro punto di vista. Proviamo a guardare quello che ci circonda da tutte le angolazioni possibili. Solo così saremo certi di avere scelto lo scorcio migliore, di avere trovato il punto giusto per creare la nostra immagine. Se ci fermiamo alla prima impressione, al primo punto di vista, alla prima area di sosta corriamo il rischio di perderci qualcosa di meglio o anche solo di diverso. Quindi abituiamoci a guardare un po’ più in là, ad essere sempre un passo avanti. Ricordiamoci di visualizzare.

Per un fotografo è più importante avere delle buone scarpe che una buona macchina fotografica…”  (S. Salgado)

Spesso durante i miei viaggi dico ai viaggiatori che sono con me che se tornano alla sera a casa troppo puliti vuol dire che non hanno fatto un buon lavoro. Sporcarsi vuol dire uscire dal sentiero, inginocchiarsi, sdraiarsi, sedersi, infilarsi in mezzo alle frasche… Ginocchia, gomiti e chiappe infangate non saranno garanzia di una buona foto ma certo aiuteranno a cercare nuovi punti di vista!

Elisabetta Rosso - Viaggio fotografico in Islanda, alla scoperta del ghiaccio
Io finisco sempre infangata!!!

Bene ecco un desiderio audace: sarebbe bello se questo blog potesse aiutarvi con il tempo e con l’esercizio, a visualizzare nella vostra mente l’immagine prima di scattarla. Ogni scelta tecnica e compositiva che farete dovrà essere orientata a creare proprio quell’immagine. In questo modo ogni scelta sarà consapevole e finalizzata allo scopo (e non ispirata casualmente dal Karma universale) Cercate quindi di “vedere la scena”, e se non la vedete subito… andatela a cercare!!!

Comments (6)

  1. frederick zamuner
    Marzo 18, 2020

    Niente di più vero ! Occorre muoversi, camminare e guardare ciò che ci circonda da ogni angolazione possibile.
    Nei viaggi fotografici o durante i corsi di fotografia dove ci si ritrova in gruppi di più persone è bellissimo vedere, pur essendo tutti nello stesso luogo, come gli scatti finali siano tutti diversi uno dall’altro, questo perchè siamo tutti diversi, ciò che a me fa emozionare per un’altro può non voler dire nulla, tutto regolato dalle ns emozioni o i ns trascorsi di vita, tutti diversi tra loro. Il segreto è proprio questo, cara Elisabetta, CAMMINARE e farci emozionare, il tasto di scatto è solo l’ultimo passaggio obbligato per congelare le ns emozioni.

  2. frederick zamuner
    Marzo 18, 2020

    Niente di più vero ! Occorre muoversi, camminare e guardare ciò che ci circonda da ogni angolazione possibile.
    Nei viaggi fotografici o durante i corsi di fotografia dove ci si ritrova in gruppi di più persone è bellissimo vedere, pur essendo tutti nello stesso luogo, come gli scatti finali siano tutti diversi uno dall’altro, questo perchè siamo tutti diversi, ciò che a me fa emozionare per un’altro può non voler dire nulla, tutto regolato dalle ns emozioni o i ns trascorsi di vita, tutti diversi tra loro. Il segreto è proprio questo, cara Elisabetta, CAMMINARE e farci emozionare, il tasto di scatto è solo l’ultimo passaggio obbligato per congelare le ns emozioni.

  3. frederick zamuner
    Marzo 18, 2020

    Niente di più vero ! Occorre muoversi, camminare e guardare ciò che ci circonda da ogni angolazione possibile.
    Nei viaggi fotografici o durante i corsi di fotografia dove ci si ritrova in gruppi di più persone è bellissimo vedere, pur essendo tutti nello stesso luogo, come gli scatti finali siano tutti diversi uno dall’altro, questo perchè siamo tutti diversi, ciò che a me fa emozionare per un’altro può non voler dire nulla, tutto regolato dalle ns emozioni o i ns trascorsi di vita, tutti diversi tra loro. Il segreto è proprio questo, cara Elisabetta, CAMMINARE e farci emozionare, il tasto di scatto è solo l’ultimo passaggio obbligato per congelare le ns emozioni.

  4. Anna Faudone
    Aprile 3, 2020

    Cara Elisabetta,
    camminare anche con consapevolezza. Cioé, dietro ogni piccolo passo (ed in questi giorni, forse la camminata più lunga, ci porta alla raccolta differenziata) puó portarci verso un angolo che non avevamo mai notato, un punto di vista diverso, una piega nel terreno, una crepa nel muro. Camminare con lentezza e con gli occhi affamati, alla continua ricerca, con la voglia ed il piacere di sorprenderci, noi per primi.
    Grazie Elisabetta
    Anna

  5. Anna Faudone
    Aprile 3, 2020

    Cara Elisabetta,
    camminare anche con consapevolezza. Cioé, dietro ogni piccolo passo (ed in questi giorni, forse la camminata più lunga, ci porta alla raccolta differenziata) puó portarci verso un angolo che non avevamo mai notato, un punto di vista diverso, una piega nel terreno, una crepa nel muro. Camminare con lentezza e con gli occhi affamati, alla continua ricerca, con la voglia ed il piacere di sorprenderci, noi per primi.
    Grazie Elisabetta
    Anna

  6. Anna Faudone
    Aprile 3, 2020

    Cara Elisabetta,
    camminare anche con consapevolezza. Cioé, dietro ogni piccolo passo (ed in questi giorni, forse la camminata più lunga, ci porta alla raccolta differenziata) puó portarci verso un angolo che non avevamo mai notato, un punto di vista diverso, una piega nel terreno, una crepa nel muro. Camminare con lentezza e con gli occhi affamati, alla continua ricerca, con la voglia ed il piacere di sorprenderci, noi per primi.
    Grazie Elisabetta
    Anna

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