Oggi prima di iniziare il workshop di composizione in studio mi sono svegliata con questa riflessione… Avete presente quelle persone che urlano sempre? Qualsiasi cosa vi dicano o di qualsiasi argomento parlino? Oppure quelle persone che vi toccano in continuazione mentre parlate con loro?! Ecco quelle persone che nella loro comunicazione sono talmente eccessive (e di conseguenza moleste) che neanche riuscite a concentrarvi su quello di cui stanno parlando!? Il contenuto sparisce in un mare di eccessi… Ecco alcune fotografie (e alcuni fotografi) sono così!!! Avete presente quel contrasto al 2800%? Quella saturazione 8000% sempre e comunque? Quei cieli fosforescenti e l’erba radioattiva? Oppure i ritratti in cui la gli occhi sono talmente bianchi che sembrano alieni e la pelle sembra quella di una bambola gonfiabile!? Avete presente? Ecco e non sto parlando di foto volgari perché lì si aprirebbe un fantastico capitolo pieno di soddisfazioni! No sto parlando dell’eccesso sempre e comunque perché la foto sia inevitabilmente “acchiappante“. Che poi faccia schifo non importa! Ecco… anche no!! Sia chiaro io sono una Superfan della post-produzione efficace e mirata a trasmettere un messaggio credo che la foto inizi nella testa e finisca con lo sviluppo, ma efficace… no ad minchiam. Ecco credo che oggi parlerò di delicatezza e senso della misura… che è cosa tanto bella e sottovalutata! Ecco prendete la barca a Djupavic e applicate filtri a volontà: fa schifo! Che ne dite?!
Car amici… ora vi scrivo qualcosa di personale: sopravvivenza è nata in un periodo molto difficile, è nata davvero un po’ per sopravvivere, mentalmente soprattutto, all’impossibilità completa di lavorare! Perché quando ti occupi di viaggi, di corsi e di matrimoni e arriva la pandemia allora è un proprio un pasticcio. Però non potendo stare con le mani in mano è nata Sopravvivenza che è stata una sorta di dichiarazione di resilienza che è un concetto molto bello: 1. Capacità di un materiale di assorbire un urto senza rompersi. 2. In psicologia, la capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà. Ecco, ma dopo averne prese diverse di botte è ora di alzare la testa!!! Perché sopravvivere va bene, ma vivere è meglio. E per come sono io vivere significa ricominciare a uscire, a fotografare, a vedere persone, a condividere, a fotografare e soprattutto a viaggiare ( e fotografare..l’ho già detto?!) E così con orgoglio piano piano ecco i nuovi appuntamenti, i nuovi viaggi, i nuovi corsi e le nuove esperienze. E il primo che vi propongo non poteva che essere: Viaggio Fotografico in Islanda dal 19 al 27 Febbraio 2021 Se invece vi piace Sopravvivenza e avete voglia di approfondire ci vediamo qui da me a fine mese: Workshop di composizione fotografica – 27 giugno nel mio studio vicino a Torino… così ci si vede di persona alla faccia della pandemia ( ma in sicurezza ehhhh)! Stay tuned che non finisce qui!!!
A questo punto sappiamo come vogliamo realizzare la nostra immagine e presumibilmente faremo una serie di scelte atte a creare questa immagine. La scelta comprenderà molti aspetti, da un lato i tecnicismi ( chiamiamoli così) della macchina fotografica e dall’altro le scelte compositive.
Per molti di noi la fotografia è un modo per raccontare e raccontarsi. E in effetti così dovrebbe essere in quanto linguaggio. Quindi il primo consiglio è quello di avere qualcosa di dire… quando si vuole comunicare è generalmente una cosa molto utile!